Google Nexus 7: previsti tre milioni di pezzi entro il 2012?

Non è da molto tempo che, sempre su queste pagine, vi abbiamo annunciato l’arrivo del Google Nexus 7, primo tablet con cui la società di Mountain View ha voluto sfidare il mercato. Come vi abbiamo riportato all’interno di questo articolo, il tablet mostra caratteristiche tecniche di alto livello (seppure con qualche limite, come l’assenza di connettività 3G) unite ad un prezzo piuttosto basso che dovrebbe rivolgersi ad ogni fascia di utenza. Nulla a che vedere con iPad, insomma, che rimane nella fascia alta di tablet. Ma Google non ha mai voluto competere con Apple, in questo senso. Oggi vi riportiamo diverse indiscrezioni riguardanti i numeri del Nexus 7.

Ouya supporterà OnLive

Solo un articolo fa vi abbiamo annunciato il prossimo arrivo di Final Fantasy III su Ouya, nuova console casalinga interamente basata su sistema operativo Android, e oggi abbiamo nuove informazioni in merito al supporto che andrà ad accompagnare la macchina.
Il mercato dei videogiochi, ormai è evidente, si sta sempre più allontanando dai supporti fisici, e sempre più software house e distributori tendono a garantire ai propri utenti servizi di download e gioco “in streaming”. Perché si sa, è sempre più comodo acquistare un gioco direttamente dal proprio divano, piuttosto che uscire a comprarlo (nonostante si debba rinunciare a quell’odore di nuovo una volta aperta la confezione).

Final Fantasy III sarà disponibile su Ouya

Non è da molto tempo che vi abbiamo parlato di Ouya, interessante progetto videoludico del tutto basato su Android. Quando, sempre su queste pagine, scrivemmo l’articolo introduttivo, le informazioni sulla nuova console erano praticamente nulle, ed allo stesso modo erano totalmente da escludere i rapporti con le software house. Sarebbe stato prematuro. Oggi, invece, abbiamo qualche informazione in più.

Google è ancora in possesso di dati sensibili provenienti da Street View

Qualche tempo fa Google era andata incontro ad un pesante ammonimento da parte di organi giuridici. Come ben sapete, Street View è quel servizio che permette all’utente di esplorare le strade del pianeta semplicemente con qualche click; e ciò avviene grazie alle cosiddette googlecar, veicoli di proprietà di Big G che esplorano il mondo fotografandone ogni luogo. Ma anche i semplici utenti hanno un ruolo fondamentale nella cosa: chiunque, infatti, può contribuire con Google Maps inviando foto e materiale relativo ad un determinato luogo, andando in questo modo ad arricchire sensibilmente il database dell’azienda di Mountain View. Ma tutto questo, come immaginate, porta con sé diversi dati sensibili degli utenti, a quanto pare conservati erroneamente da Google.

Che Google debba rinunciare ai trucchetti per non pagare le tasse?

Provate ad immaginare per un attimo il giro di affari che può sostenere un’azienda della grandezza ed importanza di Google. Si parla certamente di numeri a tantissimi zeri, cifre difficilmente contemplabili e ad cui di certo la maggior parte dei cittadini non è abituata. Ma la maggior parte dei cittadini è invece abituata a pagare le tasse, la cui presenza è assicurata ed incontrastabile ad ogni entrata registrata dallo Stato. Google questo lo sa bene, ed ecco che per gestire le ingenti somme di denaro che le passano per le mani ogni giorno, ricorre ad alcuni trucchetti (formalmente legali) che le permettono di non pagare le tasse o pagarne molto meno di quanto dovrebbe.

Connettività: Google Fiber arriva a Kansas City

Era già da un po’ di tempo che la casa di Mountain View aveva preannunciato l’arrivo di Google Fiber, progetto di big G tutto riguardante le connessioni a banda larga. E dal primo annuncio della cosa, oggi si è finalmente arrivati ad una realtà pratica. La connessione made in Google è infatti in arrivo a Kansas City, dove il gruppo californiano sta già installando la sua rete in fibra ottica.

Chrome 22 e le web app che si avviano separatamente

Se cercassimo di riassumere con pochi termini il mondo di smartphone e tablet attuali, uno di questi sarebbe sicuramente “app”. Applicazioni uniche, veloci e accessibili tramite qualche tocco, che permettono in pochi secondi di svolgere un’azione particolare (es: navigare su internet, usare un social network, un gioco o un’utility) e non richiedono dell’utilizzo di altri software. Si appoggiano direttamente sul sistema operativo.
Sembra che questa concezione, oggi così diffusa e comoda in ambito mobile, possa presto arrivare anche sui sistemi operativi “casalinghi”, e pare che Chrome, con la release 22, voglia fare il primo passo.

Google inaugura il Web Lab

Google è un’azienda in costante movimento. Tra i suoi innumerevoli prodotti e iniziative, nascono a volte interessanti esperimenti che, pur nascendo un po’ in sordina, riescono ad attrarre l’attenzione di migliaia di navigatori in giro per il mondo. Oggi vogliamo parlarvi del Web Lab, esperimento nato pochi giorni fa da Google in collaborazione col Museo della Scienza di Londra. Si tratta, in sintesi, di una sorta di laboratorio virtuale (accessibile cliccando su questo link) dentro il quale è possibile svolgere cinque attività differenti: Orchestra Universale, Teletrasporto, Sketchbots, Data Tracer e Lab Tag Explorer. Andiamo ad esaminarle una ad una.

Chrome su iOS più lento di Safari? Colpa di Apple

Come ben sapete se seguite le nostre pagine, Google Chrome è arrivato recentemente su App Store, stabilendo presto record di download e ottime impressioni da parte del pubblico. Annunciata durante l’ultimo Google I/O, la notizia è andata ad aprire nuove scelte di navigazione per chi utilizza i dispositivi Apple, che ora hanno finalmente un validissimo browser alternativo da contrapporre a Safari.
Da alcuni test, però, l’applicazione di Google si rivela essere più lenta di Safari, e di certo non per demeriti propri. La colpa si deve infatti andare a cercare in una delle limitazioni imposte da Apple.