Google chiude alcuni servizi: da Google Video ad Apps for Teams

Un’azienda come Google, come è facile immaginare, è in continuo movimento. Moltissime funzioni e servizi vengono ideati nel solo corso di un anno, mentre vanno inevitabilmente verso il tramonto quelli che non hanno dato il riscontro sperato. Il prossimo mese, nello specifico, la società di Mountain View andrà a cliccare definitivamente su OFF su alcuni dei servizi che ormai non hanno più ragione di vivere.
Vediamo di seguito, nel dettaglio, di cosa stiamo parlando.

Android: apre il blog ufficiale

Provate un momento ad immaginare la mole di notizie, dettagli, documenti, aggiornamenti e informazioni che passano per un’azienda come Google. E’ immensa: tanti i prodotti, tante le iniziative e i progetti, e chi vuole seguire tutto ha bisogno di fonti e dedizione giornaliera. Per fortuna, internet si è presto fatto palco di moltissimi siti informativi riguardanti questo o quel servizio, fonti a cui può accedere chiunque. E su internet, come immaginate, è pieno di siti incentrati su Android, che è ad oggi uno dei sistemi operativi mobili più utilizzati ed apprezzati in tutto il mondo.

Chrome OS apre le porte (USB) al boot di Ubuntu

Nonostante Chrome OS non abbia esattamente raggiunto il successo sperato, Google non ha alcuna intenzione di abbandonarlo. Il sistema operativo made in Mountain View basa sulla connessione ad internet tutte le proprie funzionalità, e questo è sicuramente uno dei motivi che hanno portato alla sua relativamente povera diffusione (il Wi-Fi “per strada” non è ovunque diffuso come negli Stati Uniti). Oggi, big G ha deciso di fare un nuovo passo in avanti verso gli altri sistemi operativi: è stata infatti aggiunta la possibilità di caricare ed installare Ubuntu, nota distribuzione Linux, direttamente da penna USB.

Google Nexus 7: previsti tre milioni di pezzi entro il 2012?

Non è da molto tempo che, sempre su queste pagine, vi abbiamo annunciato l’arrivo del Google Nexus 7, primo tablet con cui la società di Mountain View ha voluto sfidare il mercato. Come vi abbiamo riportato all’interno di questo articolo, il tablet mostra caratteristiche tecniche di alto livello (seppure con qualche limite, come l’assenza di connettività 3G) unite ad un prezzo piuttosto basso che dovrebbe rivolgersi ad ogni fascia di utenza. Nulla a che vedere con iPad, insomma, che rimane nella fascia alta di tablet. Ma Google non ha mai voluto competere con Apple, in questo senso. Oggi vi riportiamo diverse indiscrezioni riguardanti i numeri del Nexus 7.

Ouya supporterà OnLive

Solo un articolo fa vi abbiamo annunciato il prossimo arrivo di Final Fantasy III su Ouya, nuova console casalinga interamente basata su sistema operativo Android, e oggi abbiamo nuove informazioni in merito al supporto che andrà ad accompagnare la macchina.
Il mercato dei videogiochi, ormai è evidente, si sta sempre più allontanando dai supporti fisici, e sempre più software house e distributori tendono a garantire ai propri utenti servizi di download e gioco “in streaming”. Perché si sa, è sempre più comodo acquistare un gioco direttamente dal proprio divano, piuttosto che uscire a comprarlo (nonostante si debba rinunciare a quell’odore di nuovo una volta aperta la confezione).

Final Fantasy III sarà disponibile su Ouya

Non è da molto tempo che vi abbiamo parlato di Ouya, interessante progetto videoludico del tutto basato su Android. Quando, sempre su queste pagine, scrivemmo l’articolo introduttivo, le informazioni sulla nuova console erano praticamente nulle, ed allo stesso modo erano totalmente da escludere i rapporti con le software house. Sarebbe stato prematuro. Oggi, invece, abbiamo qualche informazione in più.

Google è ancora in possesso di dati sensibili provenienti da Street View

Qualche tempo fa Google era andata incontro ad un pesante ammonimento da parte di organi giuridici. Come ben sapete, Street View è quel servizio che permette all’utente di esplorare le strade del pianeta semplicemente con qualche click; e ciò avviene grazie alle cosiddette googlecar, veicoli di proprietà di Big G che esplorano il mondo fotografandone ogni luogo. Ma anche i semplici utenti hanno un ruolo fondamentale nella cosa: chiunque, infatti, può contribuire con Google Maps inviando foto e materiale relativo ad un determinato luogo, andando in questo modo ad arricchire sensibilmente il database dell’azienda di Mountain View. Ma tutto questo, come immaginate, porta con sé diversi dati sensibili degli utenti, a quanto pare conservati erroneamente da Google.

Che Google debba rinunciare ai trucchetti per non pagare le tasse?

Provate ad immaginare per un attimo il giro di affari che può sostenere un’azienda della grandezza ed importanza di Google. Si parla certamente di numeri a tantissimi zeri, cifre difficilmente contemplabili e ad cui di certo la maggior parte dei cittadini non è abituata. Ma la maggior parte dei cittadini è invece abituata a pagare le tasse, la cui presenza è assicurata ed incontrastabile ad ogni entrata registrata dallo Stato. Google questo lo sa bene, ed ecco che per gestire le ingenti somme di denaro che le passano per le mani ogni giorno, ricorre ad alcuni trucchetti (formalmente legali) che le permettono di non pagare le tasse o pagarne molto meno di quanto dovrebbe.

Connettività: Google Fiber arriva a Kansas City

Era già da un po’ di tempo che la casa di Mountain View aveva preannunciato l’arrivo di Google Fiber, progetto di big G tutto riguardante le connessioni a banda larga. E dal primo annuncio della cosa, oggi si è finalmente arrivati ad una realtà pratica. La connessione made in Google è infatti in arrivo a Kansas City, dove il gruppo californiano sta già installando la sua rete in fibra ottica.