Google Chrome ha detto definitivamente addio a Flash

Durante l’estate ormai trascorso Google ha definitivamente detto addio a Flash per il suo browser Web Chrome dichiaro che il futuro è l’HTML5.

Adobe Flash Player ha giocato un ruolo importante per la diffusione di video, gaming e animazioni sul Web. Oggi, però, i siti utilizzano tecnologie come HTML5, offrendo una maggiore sicurezza, riducendo il consumo energetico e rendendo più veloce il caricamento delle pagine. Da ora in avanti, Chrome darà meno risalto a Flash in favore di HTML5.

Chrome Web Store, maggiore trasparenza sulla privacy

Nel corso degli ultimi giorni Google ha provveduto a modificare la policy che riguarda la gestione dei dati personali da parte delle app distribuite per Google Chrome sul Chrome Web Store con l’obiettivo di rendere più trasparente l’utilizzo delle informazioni.

Tre i punti chiave vi è l’obbligo di essere completamente trasparenti in merito all’utilizzo dei dati e alle pratiche relative alla privacy, l’utilizzo della crittografia quando si manipolano informazioni sensibili e la richiesta esplicita del permesso per salvare i dati quando non necessari per una funzionalità essenziale.

Google Chrome è ora disponibile a Cuba

Dopo un blocco di molto tempo che ha coinvolto anche altri servizi GoogleGoogle Chrome è finalmente disponibile senza problemi a Cuba. Chiaramente era possibile installarlo anche prima ricorrendo a qualche soluzione un po’ più complicata, ma da oggi il browser è disponibile per la semplice installazione su tutte le piattaforme (iOS, Android, Windows, Mac OS X, e così via) accedendo a un link speciale.

Ora il supporto ai dispositivi Chrome OS dura un anno in più di prima

Qualche giorno fa, Google ha annunciato che il supporto ai dispositivi Chrome OS durerà per almeno cinque anni dopo il loro rilascio – un anno in più di quanto detto precedentemente. È stato scritto sul sito di supporto ufficiale. Si tratta sicuramente di una mossa che farà bene al mercato dei device Chrome OS: un supporto di quattro anni è tollerabile, ma molte realtà – scuole o aziende – sono solite utilizzare gli stessi dispositivi per un periodo maggiore. Microsoft ha da poco tempo interrotto il suo supporto ufficiale a Windows XP, che dopo tredici anni dal suo debutto rimane comunque molto utilizzato (per la maggior parte, anche qui, in scuole o aziende). 

Google Chrome: nella nuova beta arriva la ricerca vocale

Per anni, Google ha enfatizzato il ruolo della sua barra di ricerca, finendo col ritenerla, a ragione o meno, un vero e proprio punto di accesso al mondo di internet. E con Chrome la cosa si è ulteriormente amplificata: grazie al browser prodotto dalla casa di Mountain View, infatti, l’utente ha la barra di ricerca di Google praticamente in ogni pagina. Gli basta infatti scrivere all’interno della barra degli indirizzi per avviare una ricerca esattamente come se si trovasse su google.it. Ma è un concetto, quello della search bar, che già da qualche tempo ha cominciato a prescindere dal testo. Su dispositivi mobile, infatti, parlare è spesso più semplice e veloce che scrivere, ed è per questo che Google sta spingendo molto sulla ricerca vocale

Google: in occasione delle Olimpiadi di Sochi, un doodle per supportare i diritti dei gay

Nella giornata di oggi 7 Febbraio 2014, il doodle di Google è tutto dedicato alle Olimpiadi invernali di Sochi, con un riferimento non troppo velato ai diritti gay, di cui la Russia, purtroppo, non è esattamente la prima supporter (per usare un eufemismo). Il doodle, che appare anche nella versione russa di Google, mostra, lo vedete qui sopra, una serie di sei atleti impegnati in diverse discipline invernali, con sullo sfondo i colori dell’arcobaleno (e l’arcobaleno è uno dei simboli del mondo gay) e sotto una citazione proveniente dalla Carta Olimpica (documento ufficiale che raccoglie le linee guida per l’organizzazione dei giochi olimpici, estivi e invernali).

Google ha venduto Motorola a Lenovo

Ve l’aspettavate una mossa del genere? Dopo l’acquisizione di qualche anno fa, Google ha appena venduto Motorola Mobility alla società cinese Lenovo per un totale di 2.91 miliardi di dollari. Lenovo, in questo modo, ottiene il brand Motorola, il suo portfolio di dispositivi, Moto X e Moto G inclusi, e oltre 2.000 brevetti (ma Google mantiene comunque il controllo sulla maggioranza di essi che aveva inizialmente ottenuto con l’acquisizione di Motorola qualche anno fa). Insomma: Lenovo in questo modo ottiene immediatamente un brand già noto a livello mondiale, e Google si libera di una scelta che non ha fatto altro che abbassare i profitti. 

Chromebase, un video per l’all-in-one di LG

Solo qualche settimana fa vi avevamo parlato per la prima volta dell’introduzione di Chromebase, e oggi, grazie ai colleghi di Engadget, siamo in grado di offrirvi anche un hands-on video. La prima esperienza di LG con Chrome OS è anche la prima del sistema operativo Google che abbia a che fare con un all-in-one. Non si tratta quindi né di un Chromebox né di un Chromebook, ma di un inedito Chromebase, composto essenzialmente da uno schermo da 21.5 pollici e da una tastiera. Il display è LCD e dalla risoluzione di 1080p (quindi FullHD). 

La guerra dei browser: a Dicembre meglio IE11, cala Firefox, meglio Chrome

Quello di Dicembre è stato il secondo mese completo di disponibilità di Internet Explorer 11 su Windows 8.1; c’è stato il rilascio della versione 26 di Firefox; e il primo mese completo per Chrome 31. Le ultime cifre provenienti da Net Applications mostrano come il browser di Microsoft abbia praticamente triplicato il proprio market share, e come Chrome, contando tutte le versioni disponibili, abbia registrato miglioramenti nell’arco dell’ultimo mese. 

Da LG ecco Chromebase, un all-in-one con Chrome OS

Sebbene Chrome Osia un sistema operativo perlopiù associato ai notebook, proprio oggi abbiamo la notizia di un sostanziale cambiamento in questi termini. Al CES del mese prossimo, infatti, ci si aspetta che LG sveli ufficialmente il suo Chromebase, un computer desktop all-in-one, con display da 21.5 pollici, un processore Intel Celeron (per il momento non meglio definito), 2GB di memoria RAM e 16GB di storage fisico.