Per Accuvant, Google Chrome è il browser più sicuro

di Redazione Commenta

La sicurezza, in un browser internet, rappresenta un fattore fondamentale. Sono tantissime, infatti, le informazioni che di ora in ora vengono trasmette dal computer personale a internet, e sarebbe un vero ed enorme problema se esse venissero intercettate da altri.
Una ricerca di Accuvant, a proposito di questo, mette a confronto tutti i maggiori browser della rete, analizzandone pregi e difetti. Il risultato? Il migliore è Google Chrome: andiamo insieme a vedere perché, e quali sono le caratteristiche vanno ad incoronarlo tale. Nel suo studio, i ricercatori di Accuvant hanno seguito metodi un po’ diversi da quelli classici: non hanno, infatti, semplicemente contato numero e gravità delle eventuali falle dei browser presi in esame, ma hanno focalizzato la loro ricerca sul comportamento automatico dei software in presenza di errori o attacchi.
Il test, effettuato su sistema operativo Windows 7, incorona senza alcun dubbio Google Chrome, seguito al secondo posto da Internet Explorer e al terzo da Firefox di Mozilla.
Sì, avete letto bene. Un browser così famoso e utilizzato come quello della volpe di fuoco delude aspramente le aspettative, presentando sistemi di sicurezza non all’altezza neanche del bistrattato Internet Explorer.

Dall’altro lato, sembra che il browser di Google si comporti in maniera davvero ottimale: gli ingegneri della casa di Mountain View hanno sviluppato un sistema per fare in modo che il traffico catturato e disperso dal browser sia organizzato in modo casuale, così da risultare meno comprensibile a chiunque voglia cercare di carpirlo.
Chrome, quindi, non fa che guadagnare posizioni e fiducia da parte degli utenti, mentre Firefox, nonostante i numerosissimi aggiornamenti (ci siamo ritrovati dalla versione 2.6 alla 8, in qualche mese), sembra soffra ancora di pesanti lacune nel campo della sicurezza.

E voi, lettori, qual è il software che state utilizzando per leggere questo articolo? E soprattutto, basandovi sulla nostra esperienza personale, siete d’accordo o no con le conclusioni tratte dalla ricerca di cui vi abbiamo appena parlato?

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