Le informazioni personali che Google rilascia ad ogni acquisto di applicazioni Android

di Redazione Commenta

Ogni volta che comprate un’applicazione da Google Play, Google invia il vostro indirizzo email, la vostra posizione geografica e in molti casi il vostro nome completo allo sviluppatore dell’app. Questo, almeno, secondo quanto dice Dan, il creatore di Paul Keating Insult Generator per Android, che questa settimana, effettuando il login sul suo account Google Play, ha scoperto di avere i dettagli personali di ogni utente che ha acquistato la sua applicazione. 

“Sono andato nell’account del venditore per vedere gli ordini”, scrive sul suo blog, “e mi sono accorto di una cosa assurda. Se comprate l’applicazione su Google Play (anche se cancellate l’ordine), io ho subito il vostro indirizzo email, la vostra posizione geografica, e in molti casi il vostro nome completo”.

Ogni acquisto su Google Play è trattato come fosse una transazione su Google Wallet, ed esattamente come ogni altro venditore, gli sviluppatori Android ricevono determinate informazioni personali quando un utente compra da loro. Anche se non ne hanno bisogno. Google dice loro di non usare tali dettagli per “marketing via email”, dice Dan, ma non c’è nulla che impedisca davvero che questo accada.

“Fatemi essere chiaro a riguardo”, continua lo sviluppatore. “Ogni applicazione che acquistate su Google Play dà allo sviluppatore il vostro nome, la vostra posizione geografica e il vostro indirizzo email, senza alcuna indicazione del fatto che queste informazioni siano effettivamente state trasmesse. Avendo queste informazioni, potrei trovare ed infastidire gli utenti che lasciano recensioni negative o che si fanno rimborsare l’acquisto dell’applicazione”.

Come Dan fa giustamente notare, gli sviluppatori Android non dovrebbero ricevere le informazioni personali degli utenti, quando essi comprano un’applicazione – specialmente senza il loro consenso. Ma Google non dà agli acquirenti l’opportunità di decidere a riguardo: succede, semplicemente, che vi piaccia o no.

E non solo non è affatto necessario, ma è anche un bel problema di privacy: gli sviluppatori non hanno bisogno di queste informazioni, e quindi non c’è alcun motivo perché Google gliele mandi. E ad ogni mondo, senza il permesso dell’utente tutto ciò è inaccettabile.
Si spera che Google possa fare presto qualcosa a riguardo.

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