Google Chrome 16 introduce il sistema di account

di Redazione Commenta

Vi abbiamo parlato solo da pochi giorni di quanto Google Chrome sia utilizzato da moltissimi utenti e di come rappresenti attualmente il secondo browser più usato al mondo. In quanto tale, ovviamente, la casa produttrice non può starsene con le mani in mano, ma deve provvedere a fornire aggiornamenti costanti. Proprio da qualche giorno è disponibile l’aggiornamento a Google Chrome 16, che introduce per la prima la funzione degli account da collegare al browser (oltre a correggere errori qua e la). Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.

Quello degli account personali è un tema molto caro a Google; con una sola registrazione si possono utilizzare praticamente tutti i servizi della piattaforma, a partire da GMail fino a YouTube, passando per i vari Google+, AdSense ed AdWords. Quello che mancava, fino ad oggi, era un’integrazione dell’account con il browser di Mountain View, Google Chrome. Adesso è possibile.

Accedendo alle preferenze del software (ci si va da Roba da smanettoni, quindi su Impostazioni Personali), si può decidere di connettersi a Chrome col proprio account Google, in modo da caricare tutte le informazioni personali. In caso di connessione da un altro computer, quindi, in pochi click si potranno avere a disposizione i propri dati di Chrome, come Preferiti, applicazioni, estensioni, temi e così via.

E le modifiche effettuate sull’account vengono sincronizzate in tempo reale sia sul profilo principale, che su tutti i computer col quale è stato effettuato l’accesso ed abilitata la sincronizzazione e il trasferimento di dati.
Tutte le informazioni riassuntive dell’account (GMail, YouTube, AdSense, Google Talk, Google+, Google Docs, e così via) sono sempre a disposizione accedendo alla Dashboard di Google (a questo link), ed anche da lì si può decidere di quali dati conservare il salvataggio e le sincronizzazioni, e di quali no.

I servizi Cloud, quindi, sulla cui filosofia si basano anche i Chromebook, sembrano prendere un’altra volta il sopravvento.

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