Redazione 
Le azioni legali, quando si parla di grandi nomi e grandi aziende, possono spesso rivelarsi lunghissime e molto costose. È più o meno quello che sta succedendo col processo che vede coinvolti Google e Oracle per alcune questioni riguardanti diritti d’autore.
Il tema delle coppie omosessuali è da molti anni (potremmo dire da sempre) motivo di discussioni e polemiche, e proprio ieri Google ha detto la sua lanciando una particolare campagna che parte da Polonia e Singapore (ma quasi sicuramente verrà estesa anche ad altri stati). La campagna di cui vi parliamo si chiama Legalize Love, e nasce proprio per sensibilizzare i Paesi in cui ancora non si riconosce il diritto all’unione civile per individui dello stesso sesso.
Le tecnologie moderne, oltre ad introdurre nuovi modi di vivere, di agire e di rapportarsi col mondo, servono anche a conservare il passato, a scoprirlo, a guardarlo da un’ottica diversa, semplicemente connettendosi alla rete. È questo il pensiero alla base della nuova partnership che vede come protagonisti Google e l’Istituto Luce Cinecittà, nato per conservare e salvare quarant’anni di storia del nostro Paese.
Solo pochi mesi fa, con un interessante video introduttivo, Google ha presentato al mondo il suo Project Glass, che in poche ore ha fatto il giro del mondo su YouTube. Non per la presentazione di una tecnologia particolarmente nuova, ma per il modo di utilizzarla: come nel più classico dei film ambientati nel futuro, a Big G hanno ideato degli “occhiali” a realtà aumentata che, con un piccolo display posizionato proprio sopra un occhio, permettono di navigare sulla rete e ottenere informazioni senza neanche bisogno di usare le mani.
Solo qualche giorno fa vi abbiamo parlato della presentazione da parte di Google del nuovissimo Nexus 7, tablet di fascia medio-bassa che propone caratteristiche hardware di alto livello (chip NVidia Tegra 3 quad-core, schermo HD..) pur dovendo fare qualche sacrificio in altri termini (assenza di fotocamera posteriore, assenza di modulo 3G).
In questo articolo vi proponiamo una curiosità: quanto costa a Google produrre un Nexus 7? Immaginiamo che per proporre caratteristiche del genere ad un prezzo così ridotto, a Mountain View abbiano dovuto fare due conti…
Nonostante una enorme fetta di internet sia nelle mani di Google, per un motivo o per un altro, la società di Mountain View non ha alcuna intenzione di rallentare la propria promozione. Anzi. E fa bene, finché si tratta di iniziative come quella di cui vi stiamo per parlare. A Mountain View hanno infatti organizzato dei corsi gratuiti che permetteranno a chiunque di conoscere meglio Big G e tutte le numerosissime funzioni che offre in giro per la rete. Ma approfondiamo e vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il mondo dei videogiochi va sempre più espandendosi, e con l’avvento delle nuove piattaforme di gioco i “grandi nomi” del settore potrebbero cominciare a vacillare. Già Nintendo, Sony e Microsoft esprimono (esplicitamente o meno) i propri legittimi dubbi in relazione al “mobile gaming” inteso su smartphone e tablet, parlando quindi di un ramo in crescita esponenziale.
In questo articolo vogliamo parlarvi di un nuovo interessante progetto che riguarda strettamente il mondo videoludico: si chiamerà Ouya, e sarà la prima console per videogiochi interamente basata su sistema operativo Android, da connettere al televisore e da vendere a basso costo (si parla per ora di soli 99 dollari).
Per quanto alcune aziende si battano continuamente a favore della libertà di espressione, di azione e di parola, Google oggi ha messo alcuni paletti limite su determinati campi. L’azienda di Mountain View ha infatti proibito la compravendita di armi sul suo servizio Google Shopping, che raccoglie offerte ed annunci provenienti da tutto il web. Da ora in poi, insomma, non sarà possibile cercare su Google opportunità per acquistare armi, decisione che ha decisamente diviso il pubblico.
Qualche giorno fa, come vi abbiamo già detto, è stato presentato da Google il suo nuovo e primo tablet, il Nexus 7, accompagnato da non poche polemiche. Si parte innanzitutto da un prezzo annunciato che sottolinea l’indole economia del prodotto: 199$, dicono, in modo da andare incontro a più fasce d’utenza, ed anche a chi non è disposto a spendere cifre astronomiche per un tablet. Di conseguenza, però, per poter garantire quel prezzo è necessario sacrificare alcune caratteristiche che, al giorno d’oggi, sono praticamente presenti in ogni tablet: e parliamo, nello specifico, di modulo 3G e fotocamera posteriore, assenti in questo nuovo prodotto. Da poco abbiamo informazioni su prezzo e uscita italiana.
Il Google I/O, oltre che teatro dei calzini di YouTube di cui vi abbiamo appena parlato in una notizia, è stato anche il palco della presentazione del suo nuovo, primo tablet: il Nexus 7. Presentato subito dopo il Surface di Microsoft, il nuovo Nexus vuole entrare nel mondo dei tablet presentanti caratteristiche tecniche di rilievo e un prezzo concorrenziale. Si parla di soli 199 dollari.
