Google e gli altri grandi: il grande silenzio della rete

di Redazione Commenta

In questi giorni c’è una notizia che impazza per il web, e si sta creando un vero e proprio movimento di ribellione. I grandi della rete, infatti, stanno protestando contro il SOPA (Stop Online Piracy Act), movimento legislativo tacciato di voler limitare la libertà sul web, che si sta facendo sempre più nemici importanti. Vediamo alcuni dettagli sulla vicenda.

Si parte da Google fino ad arrivare a Mozilla, Reddit e Wikipedia, toccando persino la piattaforma WordPress e tantissime altre realtà: sono questi i nemici di SOPA, le piattaforme che, in un modo o nell’altro, verrebbero colpite se il disegno di legge andasse in porto.

Ma il popolo di internet, chi insomma con la rete ci lavora e ci vive ogni giorno, non riesce a stare zitto; non può e non deve stare zitto. Ed ecco che infatti ci si fa sentire.

Nella giornata di oggi, la versione inglese di Wikipedia è praticamente inaccessibile, e al posto dei contenuti viene visualizzata una pagina nera di protesta, con alcuni assunti sui quali si basa il movimento di ribellione. “Per ventiquattro ore, per ridestare le coscienze, abbiamo bloccato Wikipedia”, dicono dai vertici. E alla fine, come di consueto, tre pulsanti per la condivisione social su Google+, Facebook e Twitter.

Anche Google.com, pur senza chiudere (non vogliamo neanche immaginare le conseguenze di una chiusura di Google, anche per un giorno), ha attivato una pagina di protesta.
E i nomi importanti non finiscono certo qui: Microsoft, seguendo quanto dichiarato dalla Casa Bianca, si è unito alla ribellione, sottolineando come la condivisione illecita dei contenuti vada sicuramente condannata, ma non a scapito delle libertà fondamentali su cui si regge il web.

Anonymous, noto gruppo di hacker, ha persino minacciato Sony Music per il suo coinvolgimento diretto nel disegno di legge.

La protesta contro il SOPA, comunque, non vive solo sulla rete: molti attivisti per i diritti digitali hanno recentemente reso nota l’idea di manifestazioni a New York, Seattle e San Francisco; e tutto questo mentre il senatore Lamar Smith parla di una possibile rivisitazione del testo legislativo, entro il prossimo Febbraio.

Voi cosa ne dite, cambierà qualcosa? Google, Wikipedia e gli altri grandi della rete riusciranno a farsi sentire?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>