Chrome su iOS promette risparmio sui dati cellulare

di Redazione Commenta

Sulla scia dell’importante aggiornamento di Google Maps su iOS, la società di Mountain View ha rilasciato una nuova versione di Chrome per dispositivi mobile Apple, che promette una migliore integrazione con le app di Google e, presto, un risparmio considerevole sui costi dei dati cellulare. La versione 28.0.1500.12 di Chrome, disponibile dall’App Store, include qualcosa di inusuale, cioè delle scorciatoie per non usare l’applicazione. Sì, può sembrare strano, ma ci spieghiamo: all’interno del menu dell’app sono presenti diversi tasti che rimandano alle applicazioni ufficiali dei servizi Google, in modo di utilizzare quelle al posto delle versioni su browser. 

Questo è ciò che spiega Google in un post sul blog, a cura del software engineer Peter Lee:

Se preferite cercare un percorso all’interno dell’applicazione di Google Maps al posto del browser, potete semplicemente impostare la preferenza di aprire i link relativi a Mappe all’interno dell’app.

È possibile definire le proprie preferenze riguardo gli URL che puntano a Google+, Google Drive e YouTube, di cui verranno aperte le app al posto delle pagine in versione mobile, sul browser.

E l’ultimo aggiornamento di Chrome su iOS ci fa anche una promessa: presto aiuterà gli utenti a usare meno dati cellulare. Come? È semplice: grazie a un nuovo esperimento di compressione di dati firmato proprio Google. Una volta che sarà attivato, dicono dall’azienda, il servizio può ridurre l’utilizzo del traffico fino al 50%, e caricare le pagine più velocemente quando ci si trova sotto copertura cellulare.
Non sappiamo al momento come funzionerà la cosa, e siamo curiosi di saperne di più.

Una volta che Google rilascerà l’aggiornamento per l’abilitazione del servizio, dovrebbe essere accessibile all’interno del menu dello stesso Chrome, nella sezione delle opzioni avanzate, con un tasto di nome “Riduci utilizzo dati”, o qualcosa del genere. Il servizio è già disponibile nella versione Android di Chrome.

Sicuramente molto interessante. Staremo a vedere.

via | InformationWeek

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